Recapito, gravissima carenza di personale ancora in aumento

Sono innumerevoli le criticità che si riscontrano in PCL. La grave carenza di personale aumenta costantemente, soprattutto in occasione della conclusione dell’anno, con i tanti esodi tra i lavoratori, che lasciano vuoti ad oggi mai colmati.

La realtà che vive il recapito è davvero critica, pesante, esasperante. Oggi come non mai si sente il peso della mancanza dei lavoratori, della loro insufficienza rispetto la mole di lavoro, dell’inadeguatezza degli strumenti e dei mezzi a disposizione. Tali criticità, tra l’altro, non consentono di lavorare in sicurezza all’interno dei CD, e comportano un eccessivo sacrificio da parte dei lavoratori in servizio.

A tal proposito, in alcuni casi, il 50% delle zone dei Centri sono prive di titolari, una vera e propria carenza strutturale. In queste condizioni diventa impossibile parlare di qualità dell’intero sistema, anche in considerazione del fatto che il “gravoso lavoro” del portalettere non può più essere sostenuto con una carenza strutturale che arriva fino al 50%. Le conseguenze, inevitabili, sulla salute ricadono direttamente sui lavoratori.

A nulla valgono gli accordi sottoscritti, in quanto non sono facili da far applicare senza l’applicazione del dovuto personale. Gestire il prodotto con il personale ridotto all’osso diventa quasi impossibile e la soluzione non è rappresentata dal “malcapitato” lavoratore Ctd. Il lavoratore con contratto a tempo determinato, infatti, è una figura “eccezionale” (come previsto dagli accordi) in virtù del fatto che trova ragion d’essere nel momento in cui l’Azienda ha la necessità di sostituire i “titolari” in particolari momenti dell’anno (ferie estive, festività natalizie, etc. etc. ).

Assegnare continuamente le zone sempre a persone diverse piuttosto che ai titolari, sostituire costantemente i lavoratori in scadenza con nuovi assunti da istruire nuovamente da zero crea disagi ai cittadini ed ai colleghi, oltre che un notevole dispendio di tempo ed energie dando vita ad una precarietà nella precarietà.

Il mancato turn-over rende le condizioni di lavoro davvero disperate. E’ necessario un intervento mirato ed urgente utile a coprire le carenze che quotidinamente i territori segnalano alla scrivente O.S. Non è possibile continuare ad effettuare turni di lavoro in straordinario ed oltre i limiti consentiti dal contratto che, ricordiamolo, sono di 6 ore per i portalettere (in 6 giorni) e di 7 ore e 12 minuti per i portalettere (in 5 giorni).

Ogni forma di straordinario dev’essere retribuita; ed anche in questo caso esistono i limiti di ulteriori 6 ore (in 6 giorni) e 7 ore e 12 minuti (in 5 giorni) con un massimo di 60 e 72 ore annuali rispettivamente.

Nel consigliare ai lavoratori di attenersi sempre agli accordi ed alle disposizioni, chiediamo un intervento concreto da parte dell’Azienda e di supporto a questa situazione scellerata. Non è più possibile per le persone andare avanti in questo modo. Ne risente la salute, ne risente il servizio, ne risente l’intera struttura PCL.

Il Segretario Territoriale
Slp Cisl Catania
Chiara Carlotta Grasso


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