Anche in Poste inizia un “nuovo anno”… ma, purtroppo, di vita vecchia. E diventa quasi complicato andare a raccontare, ancora una volta, quali siano le reali condizioni in cui versano gli uffici postali della nostra provincia. La carenza di personale applicato allo sportello inizia a pesare enormemente e diventa un problema imbarazzante, tanto per l’Azienda quanto per la società, per i lavoratori e per l’utenza.
Entrare oggi in un qualsiasi ufficio postale significa fare i conti con file interminabili causate da personale “concretamente e fisicamente assente”. Le unità che mancano sono fonte di problematiche e di litigi tra clienti e lavoratori, divenuti ormai bersaglio della rabbia che i cittadini quotidianamente scagliano contro di essi, generando situazioni di rischio e pericolo anche per l’incolumità delle persone.
Le conflittualità generano continue tensioni anche tra gli stessi lavoratori, i quali, stanchi e continuamente “pressati”, devono persino trovare il modo di raggiungere gli obiettivi proponendo ai clienti nuovi prodotti (sim, connect, internet a casa…)… come si può mai fidelizzare un nuovo cliente in queste condizioni???
Gli utenti non aspettano altro che il proprio turno per effettuare l’operazione di cui hanno bisogno, per poi fuggire via a gambe levate. Non ci facciamo affatto una bella figura.
Gli operatori degli uffici di livello B, tra l’altro, sono quasi sempre lasciati da soli, in una condizione che, inevitabilmente, comporta rischi notevoli legati anche alla conformità, oltre che alla sicurezza. Tutto questo non è più accettabile.
A questa situazione si aggiungono anche le assenze di diritto, ovvero tutti quei permessi previsti dalla Legge che, di fatto, creano sempre defezioni che l’Azienda non tampona. Tutti quei piccoli interventi ed inserimenti fatti per mobilità o dalle Politiche attive del lavoro sono svaniti nel nulla perché sono pochissime le risorse che vengono inserite nel tempo, a fronte del grande numero dei lavoratori che ogni anno lasciano l’Azienda.
In questa realtà si moltiplicano i rischi di procedimenti disciplinari a causa di errori operativi, rischi legati alla sicurezza e approssimazione generale oltre che nelle procedure, anche riguardo i corsi di formazione previsti, in quanto vengono fruiti allo sportello, alla meno peggio, solo per andare avanti e senza capire realmente di cosa si stia parlando.
E’ una situazione grave che ormai va avanti da tempo, ma adesso sembra assumere persino i caratteri dell’irrimediabilità, del punto di non ritorno. Dove andremo a finire? Auspichiamo un serio intervento da parte dell’Azienda, utile a restituire dignità alla categoria, conforto ai clienti e professionalità a tutto il comparto di lavoratori applicati negli uffici postali.
Il Segretario Territoriale
Slp Cisl Catania
Chiara Carlotta Grasso