Uffici postali di Scordia ed Aci Castello, problemi strutturali

La scrivente O.S., in seguito alle segnalazioni ricevute da parte dei lavoratori, si vede costretta a manifestare il proprio dissenso sulle condizioni in cui versano due uffici postali della provincia di Catania, nello specifico, l’ufficio postale di Scordia, e l’ufficio postale di Aci Castello.

In particolare, a Scordia, i locali destinati a MP e, quindi, i locali della sportelleria e del back office dedicati all’ufficio postale sono chiusi al pubblico per lavori di manutenzione; il problema che ne deriva ricade però direttamente sui lavoratori applicati in PCL, i portalettere, che comunque continuano a prestare servizio nell’altro settore dell’edificio, in stato di abbandono.

I lavoratori sono trascurati in quanto la ditta di pulizie diserta persino il passaggio nei locali del recapito, situazione di grave incuria e che inevitabilmente determina un peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie, non tollerabile e requisito primario che dev’essere assicurato per legge.

Come se non bastasse, gli stessi locali sono anche privi di riscaldamenti, probabilmente per via dei lavori che interessano l’intera struttura e, in pieno inverno a Scordia, il freddo si sente.

Nell’altro ufficio postale interessato, quello di Aci Castello, da qualche tempo e nonostante le numerose sollecitazioni, la porta che consente il passaggio dalla sala pubblico all’interno dell’ufficio è bloccata e non funziona.

Il problema è che quest’ingresso viene utilizzato spesso anche dai clienti in quanto funge da vano porta-pacchi, ovvero, l’utente che deve inviare un pacco, lo inserisce all’interno di questo spazio, dando la possibilità all’operatore presente allo sportello di accettarlo all’interno dell’ufficio. Non essendo possibile quest’operazione, ogni qualvolta che un cliente deve spedire un pacco, viene invitato ad uscire dall’ufficio, recarsi dall’altra parte dell’edificio e lasciare il pacco da un’entrata sul retro.

Senza voler trascurare la pessima immagine che l’Azienda trasmette ai cittadini, il problema diventa imbarazzante nel momento in cui il consulente sente la necessità di recarsi ai servizi igienici e non può farlo in sicurezza, in quanto anche il lavoratore è costretto ad uscire all’esterno dell’ufficio, fare il giro della struttura, entrare dal retro, per poi ritornare nuovamente dall’ingresso
principale.

Tali condizioni non dovrebbero nemmeno avere il tempo di esistere. Invece, nel nostro caso, diventano addirittura permanenti. E’inammisibile ed urge un tempestivo intervento da parte dell’Azienda in tal senso. La tutela delle persone ed il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie rappresentano il presupposto necessario in ogni sito di lavoro.

Il Segretario Territoriale
Slp Cisl Catania
Chiara Carlotta Grasso


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