Torna al centro della nostra attenzione un tema che merita un serio approfondimento: le indicazioni operative (vecchie e nuove) riguardo l’adeguata verifica antiriciclaggio. Disposizioni che, di fatto, impongono oneri aggiuntivi e poco chiari ai Lavoratori.
L’ormai nota (o quasi…) COI 75/2022 viene infatti affiancata da un’altra COI, la n. 108/2025. Il contenuto della comunicazione, anche in questo caso, va ben oltre il concetto di rafforzamento dei controlli, spingendosi a scaricare sostanzialmente sui Lavoratori responsabilità non compatibili con il loro ruolo né con le loro competenze. E’ la legge che impone all’Azienda il rispetto della normativa sull’antiriciclaggio e, di conseguenza, il contenuto delle comunicazioni non può lasciare ai Lavoratori uno spazio interpretativo, non può restare “aperto”, bensì, chiuso e ben definito.
Viene esplicitamente affermato che, in presenza di maggior rischio, è necessario “…effettuare approfondimenti anche al di fuori delle occasioni obbligatorie…”, e “indipendentemente dagli automatismi informatici” dei questionari previsti e delle procedure standard. Addirittura, si precisa che l’adeguata verifica può essere effettuata anche in assenza di obblighi puntuali, e che le informazioni da richiedere al cliente possono eccedere quelle minime previste.
Tutto questo si traduce, in modo piuttosto evidente, nell’affidare alla discrezionalità del singolo Lavoratore – sportellista, consulente o direttore che sia – compiti delicatissimi, quali ad esempio valutare se la provvista di un cliente sia sospetta o meno, chiedere chiarimenti su come abbia ottenuto determinati fondi, e perfino sollecitare documentazione a supporto delle dichiarazioni rese.
Non solo questa impostazione risulta ambigua, ma è anche profondamente critica. Stiamo parlando di attività che richiederebbero strumenti, competenze e funzioni dedicate. Non si può pensare che sia il Lavoratore, in solitaria, a decidere quando attivare un approfondimento, come porre certe domande, come comportarsi davanti a un cliente imbarazzato o infastidito, e con quali modalità raccogliere e valutare la documentazione fornita.
Siamo consapevoli del fatto che, in quanto intermediari finanziari, abbiamo l’obbligo di osservare le normative in materia di antiriciclaggio. Ma questo non può giustificare una delegittimazione del ruolo dell’Azienda, che dovrebbe invece assumersi in pieno il compito di fornire indicazioni precise, strumenti adeguati, assistenza immediata e formazione continua.
Al contrario, ci troviamo davanti all’ennesima situazione in cui viene chiesto molto di più del dovuto ai Lavoratori, senza un vero supporto, senza chiarezza e, soprattutto, senza alcuna tutela.
Per questo motivo chiediamo con urgenza:
• che si chiariscano i contenuti e le modalità di applicazione delle COI 108/2025 e 75/2022.
• che venga garantita una formazione adeguata e continua su queste tematiche;
• che venga istituito un servizio di assistenza tecnica e normativa sempre disponibile;
• che venga esclusa ogni forma di discrezionalità individuale nelle attività di adeguata verifica, restituendo alle strutture competenti aziendali le responsabilità che competono loro per legge.
Catania, lì 01/08/2025
Il Segretario Provinciale
Slp Cisl Catania
Chiara Carlotta Grasso





