Filiali Catania Uno e Due: clima e pressioni insostenibili… e se non vendi ne rispondi personalmente!

Che il clima in Azienda fosse tutt’altro rispetto alla rosea rappresentazione che emerge da rassicuranti dichiarazioni ed interessati comunicati stampa, crediamo sia sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori.

Soprattutto dei Lavoratori, di ogni ordine e grado.

E che il clima in questa nostra provincia risentisse, probabilmente più che altrove, di questo cambio di approccio metodologico, di indirizzi, di frequenze e di ritmi, era da mettere in conto, che non vuol dire essere giustificato!

Quello che osserviamo, però, al di là delle considerazione fatte e che riguardano in qualche modo “tutti” è invece quel che sta accadendo nelle filiali della provincia etnea dove, sempre più spesso e con sempre maggiore facilità, si travalica il buon senso, l’etica comportamentale, le regole scandite da accordi sottoscritti, finanche le norme di legge a tutela dei Lavoratori.

A dire il vero, molto più nella filiale di Città che in quella di Provincia. Quella che qualcuno ha “commissariato” (anche se “commitment” è tutt’altro che commissariare…). Quella filiale dove vi è qualcun’altro che, con l’alibi del commissariamento, pretende di cancellare ogni stato di diritto, ogni regola, ogni forma di educazione e rispetto nei rapporti con i Lavoratori.

All’interno di questa filiale, ciascuno (ma anche i “supporters” esterni) si arroga il diritto di trattare i Lavoratori degli Uffici Postali (che siano DUP, SCF, COLL, od OSP poco importa) senza rispetto e con atteggiamento di “padroni delle ferriere” di antica memoria.

Questi pseudo capi e capetti hanno probabilmente inteso il termine “commissariamento (?!?!?) come avere ottenuto mano libera, con licenza di azzeramento di ogni diritto personale e di Categoria, una sorta di “auto investitura” alla gestione delle vite altrui.

Sbagliano, questi capi e questi capetti! E sbagliano di grosso!

Abbiamo, da sempre, accompagnato momenti difficili (per l’azienda e per i lavoratori), ci siamo sempre fatti carico di percorsi che, forse, spettavano più all’azienda che all’organizzazione sindacale. Ma lo abbiamo fatto per il bene comune. Nelle trasformazioni, nelle nuove modalità di lavoro, nei cambiamenti. Non ci siamo mai tirati indietro!

Ma non accettiamo, né accetteremo mai, l’arroganza, l’offesa personale, la minaccia, la denigrazione dell’essere umano, il ricatto quali strumenti per modificare comportamenti o per raggiungere risultati.

Troppi Colleghi abbiamo visto, in lacrime, chiederci di cambiare mestiere, abbandonare il ruolo, rimproverati come i bambini a scuola, mortificati ed amareggiati; è ciò che avviene in questi giorni, al termine dei pseudo colloqui con i loro responsabili o a seguito di inopportune quanto dannose e mal gestite “visite” negli uffici, dove per ogni secondo, per ogni frase pronunciata, corrispondeva una sferzante umiliazione.

Troppe Colleghe sono state offese ed additate, colpevolizzate e ridicolizzate perché hanno osato comunicare ai loro capi che per impegni familiari (figli in età scolare e prescolare da accudire, genitori malati, ecc.) “non erano disponibili ” fuori dell’orario di lavoro ad “imparare” e a “dare” ancora a quest’azienda!

Troppe arroganti e preconcette chiusure abbiamo registrato nei riguardi di oggettive, limpide, ineccepibili osservazioni addotte da DUP/SCF rispetto al mancato raggiungimento di alcuni obiettivi. Addirittura “tentare di estorcere” dichiarazioni per il mancato raggiungimento di obiettivo giornaliero, rifiutando la benché minima forma di dialogo!

Chissà, è possibile, ci chiediamo noi, che molti di questi “mancati risultati” sono figli di strategie inadeguate, a monte sbagliate? È un punto di domanda che circola con preoccupante insistenza in Categoria, che qualcuno può anche pensare di massacrare, ma che non è affatto un gregge non pensante!

O forse perché la classe dirigente interessata si è mostrata forse non all’altezza della sfida? Disattenta, inadeguata o addirittura inadempiente rispetto alle indicazioni aziendali? Le battaglie si perdono per l’inadeguatezza dei Comandanti e non per la codardia dei soldati!

Qualcuno, a tutti i livelli, qualche riflessione dovrebbe farla, magari facendo sana autocritica, per poi da lì ricominciare, assumendosi le responsabilità decisionali del caso.

E mentre scriviamo, proprio in queste ore, la DF di Catania Uno, è affannosamente attaccata al telefono per minacciare i Lavoratori che nel caso in cui non raggiungeranno l’obiettivo delle SIM, da qui a quattro giorni, ne “risponderanno personalmente”!

Non tolleriamo più comportamenti di questo genere nei confronti dei Lavoratori!

Per quanto espresso pertanto, informiamo sin d’ora, che in assenza di una immediata inversione di tendenza nell’approccio alle problematiche evidenziate e nei rapporti con i Lavoratori, non solo ci adopereremo per denunciare agli organi di stampa il clima avvelenato, le distorsioni e le pressioni che si esercitano nei riguardi dei Lavoratori di questa filiale, ma provvederemo ad elencare, uno ad uno, i casi di comportamenti distorti e contro ogni regola (di legge, contrattuale e di accordi sottoscritti e condivisi) posti in essere dalla dirigenza locale.

Il materiale e le testimoniane non ci mancano di certo. In questi mesi la dirigenza aziendale si è fortemente adoperata per fornircene in quantità.

Il clima sereno aiuta al raggiungimento di obiettivi, l attuale condizione, invece, allontana il lavoratore dalla fede aziendale. E noi vogliamo, anche con la presente, contribuire a rasserenare il clima.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale Firmato


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