Sperimentazioni procedure di recapito

Risulta a questa O.S. che, recentemente, presso i Centri di Recapito della provincia, è stata introdotta una “inedita” procedura che, oltre a non essere stata mai resa ufficiale e quindi mai condivisa con le parti sociali, sta creando notevoli disagi ai portalettere coinvolti.

Nello specifico, a quanto pare, nella consegna del Pacco, con destinatario assente e regolarmente avvisato con rilascio del relativo mod. 26, lo stesso portalettere, in genere a fine gita, viene chiamato sul telefonino privato dal CD di appartenenza che a sua volta lo obbliga a telefonare (tramite Palmare) al destinatario risultato prima assente. Il portalettere dovrà prendere accordi con il destinatario e possibilmente ritornare sui suoi passi per ritentare la consegna di quel Pacco.

Tale procedura, nella quale non entriamo nel merito se risulti funzionale o meno sotto l’aspetto della qualità impatta, oltre che sull’improprio abuso di dispositivi personali, su tutta una serie di parametri che l’Accordo Joint Delivery aveva stabilito, in particolare sui parametri di riferimento, per ogni singola zona, contenuti nei rispettivi mod. 44R.

In tali condizioni sono consequenziali le ricadute sui KM percorsi, sulle tempistiche, sul numero di oggetti a firma da recapitare e sulla stessa “architettura” dell’itinerario che ogni portalettere, ogni giorno, si costruisce.

Non siamo contrari al perfezionamento della tenuta qualitativa dei servizi, oggi più che mai necessaria per allinearsi alle richieste del mercato, ma solo se questa sia sostenibile da chi deve attuarla e soprattutto coerente con i contenuti e i limiti fissati dall’Accordo vigente. In questo caso trattasi di criticabili iniziative personali che, oltre a danneggiare i servizi stessi (il portalettere non consegna solo Pacchi), recano disagi e tolgono serenità alla categoria interessata.

Si invita pertanto l’azienda a recedere da queste inservibili “sperimentazioni” probabilmente validi solo nella teoria, contrariamente, tenendo vive tali disposizioni, saremo costretti ad aprire formale Conflitto di Lavoro ai sensi all’art. 17 del vigente CCNL.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Chiara Carlotta Grasso)


Scarica pdf