Home Denunce e comunicati Catania DTO, la nuova struttura aziendale tra tanti dubbi e punti di domanda

DTO, la nuova struttura aziendale tra tanti dubbi e punti di domanda

Poste Italiane, Mifid2

Con riferimento ai progetti di sviluppo aziendali, da qualche tempo a questa parte abbiamo assistito alla nascita della neo-struttura DTO. Si è parlato per anni dell’istituzione di questo nuovo centro finalizzato ai servizi BancoPosta ma, purtroppo, ancora oggi l’Azienda, con grande confusione e senza un “giusto criterio”, ha creato e continua a creare incertezza ed approssimazione in categoria.

Infatti, perfino la scrivente O.S., a distanza di mesi ormai, non è a conoscenza (…se non per via ufficiosa) delle caratteristiche principali del centro in questione. Non conosciamo numericamente quante risorse debbano ancora essere inserite, da quali altri comparti dell’Azienda provengano e con quali criteri selettivi siano state selezionate, al fine di non creare disparità e malcontenti in categoria e per non alimentare il clima “burrascoso” che persiste da tempo.

Non conosciamo organigramma ed organizzazione interna, in considerazione del fatto, tra le altre cose, che sono state inserite risorse di livelli differenti: D, C, B. La nostra O.S. reputa necessario e di primaria importanza assegnare ruoli, mestieri e funzioni in presenza di livelli inquadramentali differenti.

Nutriamo forti dubbi sulla sicurezza dei locali adibiti a sede di lavoro, se idonei o meno, e quante e quali siano le postazioni dedicate a questi lavoratori.

E non minore importanza riveste la questione “buoni pasto”: pare che questi lavoratori applicati in turni lavorativi di 5 giorni abbiano i buoni pasto a 3,50 €, piuttosto che 5 euro.

Inoltre, esiste una divisione interna al DTO, denominata “DTOinsourcing” , della quale non siamo mai stati messi a conoscenza, anzi, abbiamo scoperto soltanto in un secondo momento ed in via informale che l’Azienda in modo coatto, d’ufficio, ha trasferito alcune risorse presso altre sedi. Il “trasferimento gestionale” verso altre province ha riguardato persino una nostra risorsa RSU, e non ne capiamo la motivazione.

Alla luce di quanto detto, richiediamo chiarezza ed, in primis, che questi lavoratori vengano reintegrati nella propria provincia d’appartenenza.

Chiediamo anche che venga stabilita una data per un incontro tra le parti, al fine di esaminare le questioni del caso ed i tanti punti controversi sopra citati.

Catania, lì 28/06/2022

Segretario Territoriale
Slp Cisl Catania
Chiara Carlotta Grasso