Attività e locali ex Unep CS Catania

Con la presente siamo a chiedere, ancora una volta, un tempestivo intervento al fine di risolvere definitivamente la grave problematica che si protrae ormai da troppo tempo, in barba al rispetto del Decreto L.gs 81/08 sulla salute e sicurezza sul lavoro, in barba anche un senso di minima attenzione rispetto ai lavoratori ed alla qualità del lavoro stesso.

Premesso che i contesti di business si stanno evolvendo a ritmi esponenziali, trainati dall’introduzione di nuove tecnologie che impattano sui processi produttivi; che tali processi, per il mercato di riferimento, si sviluppano attraverso le attività che si svolgono presso la sezione di cui trattasi e che si articolano per prodotti e servizi quali ad esempio Servizi Integrati (per gestire processi complessi di invio di notifiche atti giudiziari ecc.) e Servizi digitali (per inviare posta online con servizi digitali e telematici); che detti servizi sono destinati a crescere e svilupparsi nell’immediato futuro.

Ciò detto, a causa anche del mancato riconoscimento di un proprio centro di costo, le nominate attività non sono contemplate dal DVR CS Catania , includendosi invece alle attività del Reparto Accettazione Grandi Clienti, assolutamente distinte e differenti nei processi e nei rischi legati alla sicurezza!

L’attuale allocazione del Centro compatibilità ambientale inficia negativamente sulla delicata lavorazione e sulla salute dei lavoratori – videoterminalisti all’uopo preposti.

A seguito della ristrutturazione e riorganizzazione del CS Catania, da oltre un anno, la sezione Ex Unep/NNT è stata privata di un ambiente di lavoro idoneo nel rispetto delle condizioni di chi svolge attività da videoterminalista, per essere la stessa allocata in spazi di fortuna, ovvero all’interno di un reparto di produzione AGC, con tutte le criticità conseguenti:

– mancanza di controsoffitto;
– illuminazione “diffusa” dell’ambiente e abbagliamento diretto degli operatori, con riflessi negli schermi dei VDT . Le conseguenze sono il contrasto eccessivo tra la luminosità dello schermo e quella ambientale, la perdita di definizione d’immagine (tipico caso di abbagliamento da foglio bianco) e gravi problemi riflessivo-visivi;
– estremo disagio ambientale derivante dalle condizioni microclimatiche che si manifesta con sintomi di tipo fisico. Il microclima dell’ambiente non è regolato da un impianto di condizionamento autonomo, bensì centralizzato e commisurato alle esigenze di un Reparto di stabilimento;
– molteplici e spesso insostenibili sono i rumori e i suoni provenienti dagli ambienti circostanti: conversazioni telefoniche con i clienti del reparto accettazione, utilizzo delle macchine affrancatrici posizionate nella parete esterna adiacente, passaggio di muletti e sollevatori elettrici che fanno persino sobbalzare le postazioni VDT, ecc. I frastuoni esterni causano altresì involontaria distrazione rispetto alle attività che si svolgono, sviandone la necessaria concentrazione;
– assenza di formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza (formazione generale e rischi specifici da videoterminale).

In questo contesto, va ribadito quanto disposto dall’art. 2087 c.c. in forza del quale, il datore di lavoro, anche al di là delle condizioni specifiche, è comunque costituito garante dell’incolumità fisica e della salvaguardia morale di quanti prestano la propria opera nell’impresa, con l’ovvia conseguenza che, ove egli non ottemperi all’obbligo di tutela, l’evento lesivo correttamente gli viene imputato in forza del meccanismo previsto dall’art. 40 c.p. comma 2° (non impedire l’evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo).

Chiediamo pertanto che si faccia chiarezza su tutta la questione una volta per tutte e vi si pongano gli opportuni rimedi, nel rispetto delle normativa contrattuale, delle normative di legge e degli ordini di servizio.

Le forti discriminazioni che l’Azienda di fatto, nonostante le diverse segnalazioni sia da questa O.S. che dagli RLS , che hanno evidenziato in ordine:
1) la non osservanza del campo di applicazione del D.Lgs. 81/08, che vede altresì l’aumento delle patologie legate allo stress che si accumula quotidianamente;
2) il mancato riconoscimento di smart-working in piena emergenza sanitaria da COVID-19 e la discriminazione in tal senso rispetto ai centri di altre sedi, riconosciuti e autorizzati, in cui si svolgono le medesime attività;
non possono e non devono più riflettersi tra i rischi legati agli “effetti sulla salute”.

E’ tempo di risposte certe e tempestive e pertanto sollecitiamo l’azienda ad intervenire nel merito, contrariamente saremo costretti a rivolgerci agli organi istituzionali preposti a tutela dei lavoratori coinvolti.

Distinti saluti

Gli RLS
(Grazia Zuccaro – Massimo Criscione)
(Originale firmato)

Il Segretario Territoriale
(Salvo di Grazia)
(Originale firmato)


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