Recapito: inutili assunzioni di portalettere CTD, per loro mancano mezzi e strumenti

Stiamo assistendo, di recente, ad una insolita azione aziendale volta all’assunzione di risorse in regime CTD da applicare alle attività di recapito. “Insolita” perché mai, in passato, si è ricorso a così tante e considerevoli quantità di immissioni di nuove forze per un servizio che, evidentemente, richiede tale fabbisogno.

Verrebbe da pensare che qualcosa non quadra se in qualche CD del territorio la “forza recapito” è stata incrementata per quasi il doppio, poco ci manca, rispetto all’organico fissato dall’ultimo Accordo “Joint Delivery”.

Passi che il prodotto da recapitare abbia superato ogni lecita aspettativa (vedi Pacco) e passi pure che rafforzare il numero di addetti, per un arco temporale, sia una necessità. E’ però (all’apparenza…) inspiegabile come a un così oneroso investimento non corrispondano quei miglioramenti che ne giustifichino i costi. Anzi, possibilmente va ancora peggio!

I costi non si fermano alle “sole” assunzioni di risorse CTD, visto che a queste si aggiungono le inverosimili ore di straordinario che ogni giorno vengono erogate in tutti i CD, nella misura che ormai è diffusa opinione che l’intero “sistema” si regge proprio sull’utilizzo indiscriminato di ore effettuate oltre quelle d’obbligo (spesso anche causa di conflitti tra lavoratori all’interno dei Centri). Ma va lo stesso male anzi, ancora peggio!

Quello che però, in questa occasione, ci preme più di tutto sottolineare è che l’azienda non ha creduto opportuno adeguare i mezzi e gli strumenti rispetto alla grande massa di lavoratori CTD assunti. Risultato finale: molti di loro vagano inoperosi nei CD in attesa dell’automezzo, del palmare, se non del motomezzo!

Non ci sono palmari in numero sufficiente per tutti e procedure di tracciatura a farsi benedire (ricordiamo che l’azienda ha avuto il “coraggio” di emettere provvedimenti disciplinari proprio per la mancata tracciatura); registrazioni manuali che comportano inevitabili errori con spreco di tempo e di energie sottratte all’attività.

Non ci sono automezzi in numero sufficiente per tutti: spesso ben due risorse vengono applicate “in coppia” sullo stesso mezzo e in altri casi sono costretti a sostare nel Centro in attesa che il mezzo venga liberato da un altro collega; in altri casi si “forza” sull’utilizzo di un mezzo che andrebbe accantonato per qualche avaria riscontrata (vedi mancati requisiti su sicurezza).

Non ci sono ALI sufficienti a supportare e sostenere una mole elevatissima di lavorazioni preliminari e di “rientro” del PTL e non erano sufficienti nemmeno prima dell’arrivo dei CTD. Ne soffre anche l’assetto organizzativo del Centro, laddove occorre anche un minimo di formazione per coloro che giustamente (e sono praticamente tutti) sconoscono e improvvisano il “mestiere”.

Il prodotto postale è in continuo e graduale incremento pronto a “esplodere” in vista del periodo natalizio (non ci vuole tanto a capirlo). In tali condizioni il “caos” regnerà sovrano e ogni investimento, ogni sforzo economico, sarà perfettamente inutile anzi dannoso!

Ben altri sono comunque gli interventi che ci aspettiamo e che la categoria si aspetta; ben altro è quello che veramente “serve” al Recapito. Basta con i rattoppi, con l’improvvisazione, con i continui tentativi di superare le regole, con l’eterno clima di emergenza che opprime e mortifica gli addetti a tutti i livelli, basta con prestazioni lavorative di dieci ore al giorno. Ed è ormai dimostrato, che i CTD da soli non rappresentano la soluzione.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato


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