Flussi straordinari negli Uffici Postali. Negati i diritti ai lavoratori

Alla vigilia di importanti scadenze che lasciano facilmente prevedere flussi straordinari di clientela negli Uffici Postali (pagamento pensioni e, soprattutto, richiesta di reddito di cittadinanza) la scrivente rileva come, anche in questa occasione, l’azienda si ritrovi assolutamente impreparata rispetto alle nuove ma preannunciate esigenze, sia in termini di risorse da applicare sia in termini organizzativi finalizzati alla corretta erogazione di un servizio di grande rilievo per le cittadinanze.

Premesso che la scrivente ha raccolto, in questi giorni, la grande preoccupazione dei lavoratori che lamentano la mancata e puntuale formazione sul merito delle procedure di lavorazione, ricevendo solo raffazzonate informazioni con la solita modalità “a cascata” avvalendosi di improvvisati formatori che, pur non avendone il titolo, dovranno istruire a loro volta i colleghi.

Ben si conoscono, ahimè, questi metodi, utili solo a mandare allo sbaraglio i malcapitati lavoratori di front end!

Preme però maggiormente sottolineare che, a quanto pare, (visto che viene detto solo “a voce” anche se risulta che qualche Filiale di Catania ha già notificato per iscritto la disposizione), l’azienda si è subito premurata a revocare a tutti i lavoratori ferie e permessi a qualsiasi titolo (esclusi quelli di Legge… ci si augura), proclamando una sorta di “stato di allerta” i cui effetti saranno destinati a gravare per intero sui lavoratori stessi. Annullare a chicchessia ogni programmazione per il prossimo mese di marzo, equivale ad una decisione unilaterale di voler “sospendere” l’ Accordo in vigore, quello stesso che, solo qualche giorno fa, ha obbligato i lavoratori ad effettuare la pianificazione annuale delle ferie.

Ebbene, dopo solo pochi giorni, l’Accordo è già disatteso!

Si badi bene, ben si comprende la fase di emergenza ma intervenire in maniera così “generalizzata” e intransigente significa una cosa sola: gli Uffici Postali soffrono di adeguato contingente di risorse ed i lavoratori sono stanchi di fare continui sacrifici che peraltro vengono richiesti, senza soluzione di continuità, per tutti i giorni dell’anno!

Non si può ancora pensare di riequilibrare gli organici, falcidiati dai continui esodi, negando diritti e tutele normative o peggio obbligando quotidianamente prestazioni lavorative oltre l’orario d’obbligo. Anche il ricorso alla “ clausola elastica” appare insufficiente, per giunta erogata in maniera non trasparente e poco razionale rispetto alle reali esigenze, in tutta fretta e senza “coprire” adeguatamente gli Uffici maggiormente bisognevoli di risorse.

II lavoratori hanno bisogno di riferimenti certi: l’organizzazione della vita privata, il diritto alle ferie, la certezza dell’orario di lavoro, la possibilità di svolgere il proprio lavoro in serenità e sicurezza, senza il timore di incappare in responsabilità da pagare poi a caro prezzo! Anche le emergenze vanno opportunamente gestite, è troppo facile pretendere i sacrifici altrui “scaricando” sul più debole tutte le contraddizioni che da tempo la scrivente denuncia.

Questa O.S. pertanto, nel ribadire l’inviolabilità delle norme regolate dal vigente CCNL e contenute negli Accordi sottoscritti, ancorché in presenza di fasi emergenziali, rimarrà estremamente vigile circa l’evolversi delle sopracitate condizioni a cui è costretta a sottostare la categoria. Se sarà ritenuto opportuno informerà, altresì, gli organi di stampa e social media, denunciando lo stato di fatto, a difesa della clientela e della categoria rappresentata.


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