CS Catania: clima intollerabile nei luoghi di lavoro. L’azienda rimane a guardare! Nota unitaria 5 OO.SS

Ci troviamo costretti, nostro malgrado, a mettere in luce una questione che da diverso tempo ci viene segnalata dai lavoratori del CS Catania ma che negli ultimi giorni ha assunto carattere di estremo rilievo, raggiungendo limiti di intollerabile sostenibilità.

Per una volta, non tratteremo di temi strettamente connessi alle attività che nella struttura si svolgono, né di aspetti organizzativi e/o gestionali che coinvolgono i lavoratori applicati, piuttosto ci preme affrontare un argomento ancora più “sensibile” per la collettività di cui trattasi, ormai sottoposta ad un lungo e continuo logorio riferito alla serenità nel luogo di lavoro.

In altri termini, ciò che si respira al CS, è un clima invivibile, avvelenato da qualche addetto che, senza controllo, trascorre gran parte del suo tempo “intossicando”, con inusuale accanimento, le già faticose giornate (e nottate) in carico alle persone.

Francamente ci viene difficile scorgere delle valide motivazioni sufficienti a spiegare la produzione di tali quantità di odio lasciate serpeggiare regolarmente su tutti i Reparti della Produzione, “comprensibili” solo se conseguenti ad una frustrante impotenza rispetto alla incapacità di difendere interessi di personale utilità. Ed è in nome di questi interessi che si vuole “manovrare” , con fare infido, la distensione nei luoghi di lavoro?

Francamente la “strategia” ci appare debole e ingenua ma certamente funzionale a creare divisioni nelle squadre, difformità di obiettivi, nervosismo, tensioni e inutili contrasti tra i lavoratori.

La serenità delle persone, che soccorre e sprona i livelli produttivi, in questo caso, non deve interessare solo noi che per definizione tuteliamo la categoria ma, riteniamo, deve stare a cuore anche all’azienda. Stupisce e non poco l’immobilismo aziendale a fronte di ciò che avviene e che anche un cieco metterebbe nitidamente a fuoco! Anzi, non dovremmo essere neppure noi i deputati alle sollecitazioni affinché l’azienda si desti finalmente dal profondo torpore in cui è caduta!

I duri e continui confronti verbali che spesso sfiorano quelli fisici, le minacce, le “parlate a solo” che dalle nostre parti hanno un significato,le inaspettate convocazioni nel chiuso di una stanza, le diverse o le errate interpretazioni delle regole e delle normative CCNL a secondo delle persone coinvolte, le sperequazioni dei carichi di lavoro, le sovrapposizione di ruoli, la spasmodica ricerca della “scintilla” che possa alimentare un incendio e soprattutto lo sprezzante superamento del Codice Etico, trasversalmente in tutti i Reparti, sono sotto gli occhi di tutti.

Su tutto questo ed altro, il ruolo dell’azienda è relegato a quello di mero e timido osservatore!
Non è più accettabile.

SLP – CISL
S. Di Grazia

SLC – CGIL
G. Bonaventura

UIL – POSTE
E. Cambria

FAILP – CISAL
L. Grillo

CONFSAL – COM
N. Gumina


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