CPD Paternò: azienda arrogante. Nessuna soluzione sui servizi

La problematica attinente al servizio di recapito, in questa provincia, non accenna a risolversi né si intravedono, da parte aziendale, misure e/o strategie finalizzate ad attenuare i disastrosi effetti che ogni giorno, il caotico “sistema” produce.

Il fenomeno è generalizzato e indistintamente diffuso tra tutti i Centri, chi di più e chi di meno; un “malessere” divenuto oramai cronico stante l’attuale condizione in cui versano i CD, sia in termini organizzativi che di organico. Si continua ad insistere, con risultati fallimentari, sui parametri “preconfezionati” risultato di calcoli astratti che quasi mai trovano rispondenza con la realtà “vera” dei territori coinvolti, delle morfologie, delle percorrenze, dei volumi, dei tempi di lavorazione necessari, dei mezzi e degli strumenti messi a disposizione, dove non si considerano il logorio fisico e psicologico degli addetti a tutti i livelli. A tutto ciò si aggiungono le numerose carenze strutturali che si perseverano a mantenere.

E quando ci si aspetta che l’intervento dell’azienda, attraverso quei preposti che “forse” avrebbero le leve adatte, consenta di trovare una sospirata soluzione, ecco che avviene l’esatto contrario, ovvero si “appesantisce” con i comportamenti la già critica condizione, si aggiunge ulteriore caos, persino svilendo e mortificando le persone.

Quando in un CPD come quello di PATERNO’ ( che con il rispetto dovuto alla ridente cittadina, non è certo una grande metropoli) insiste una giacenza media di 15.000 (dicasi quindicimila) oggetti a firma non c’è da chiedersi almeno una volta il “perché”? E non ci sono abbastanza elementi per intuire che probabilmente ci sarà qualche “serio” problema, prima di scaricare il contenuto del barile sui lavoratori del Centro?

Comprendiamo anche, per carità, lo scotto del “noviziato”, inteso si badi bene alla non perfetta conoscenza del territorio, delle persone, e del “vissuto” in particolare di talune realtà. Ed è per questo che ci permettiamo di allegare alla presente le evidenze che, nel recente passato, questa O. S. ha voluto segnalare a proposito del CPD di Paternò, ovviamente rimaste inevase.

Tuttavia, che sia ben chiaro, non riteniamo ammissibile che, “lancia in resta”, qualcuno possa sentirsi autorizzato ad agire con arroganza e imperio, non sono certo questi i supporti che servono allo scopo né, tantomeno, pensare di risolvere le annose questioni obbligando i lavoratori ad effettuare prestazioni lavorative improprie del ruolo, eludendo le norme contrattuali.

Per questa O.S. il rispetto delle regole ma soprattutto il rispetto delle persone sono propedeutiche a qualsivoglia esigenza operativa che si prospetta e costituiranno, come sempre, oggetto di estrema attenzione.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato


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