Home Azienda Rivoluzione alle Poste: pacchi e raccomandate anche al pomeriggio

Rivoluzione alle Poste: pacchi e raccomandate anche al pomeriggio

Meno portalettere e aree di recapito più ampie I sindacati: rischio caos. Gli utenti: troppi ritardi

Una portalettere di Poste Italiane sullo scooter

Dimenticatevi il vecchio portalettere, tutto cambia – mail certificate e Amazon sono le due ultime picconate – e Poste Italiane si avvia a rivoluzionare anche a Genova il sistema delle consegne. Come già avveniva in provincia non saranno più giornaliere ma a giorni alterni per tutto ciò che è posta non raccomandata. Quest’ultima invece – novità assoluta – sarà consegnata al pomeriggio. E l’esercito dei portalettere sarà “tagliato” di 160 unità nel quadro dell’accordo nazionale.

Il postino suona di sera

Si parte da un dato di fatto: diminuiscono sempre di più gli italiani che inviano lettere o cartoline (sostituite dalle foto whatsapp) mentre sono in continuo aumento gli e-shopper, vale a dire coloro che fanno acquisti online. Che, ovviamente, hanno richieste ed esigenze diverse riguardo ai tempi e alle modalità di consegna. In questo scenario di progressiva evoluzione si inserisce la riorganizzazione lanciata da Poste italiane che a Genova parte dal centro recapito di Sestri assunto a modello del nuovo corso.
Ma cosa cambia esattamente? Il nuovo sistema sposta gli orari di consegna per i prodotti cosiddetti e-commerce ma anche per raccomandate e assicurate. Prepariamoci quindi a riceve le consegne non più solo al mattino, ma tutto il pomeriggio fino alle 14 e, su richiesta, anche la domenica e i festivi. Mentre la corrispondenza tradizionale continuerà ad arrivare nella fascia mattutina, ma solo a giorni alterni.
Secondo Poste Italiane il nuovo sistema due reti ben distinte ma integrate, turni di lavoro solo al mattino e turni solo pomeridiani è una svolta imposta dalla valanga di pacchi che sta travolgendo il mondo e l’Italia, pur con numeri diversi: da noi si viaggia su uno o due acquisti procapite online all’anno mentre negli altri paesi le cifre sono cinque volte superiori. A fronte di un impressionante ridimensionamento della vecchia corrispondenza cartacea con un calo del 57% tra il 2005 e oggi del volume di posta in circolazione. E ora si volta pagina, con la sorpresa del postino che suona alla porta di casa anche al pomeriggio, una novità che, per il momento, interesserà solo alcuni uffici.

Si parte da Sestri

«Siamo partiti con questo ser vizio più dinamico e flessibile, che abbiamo chiamato Joint Delivery, in 36 località distribuite in tutto il territorio nazionale – spiega Franco Scapin, che si occupa del coordina mento recapito di Poste Italiane per Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta – tra queste c’è Genova, particolarmente interessante dal punto di vista logistico oltre che per densità di popolazione e per traffico e-commerce. Qui abbiamo individuato una richiesta crescente su questo fronte, per questo abbiamo cercato di dare alla città una risposta prioritaria. Il centro recapito di Sestri Ponente, nello specifico, è stato scelto perché rappresentativo di un territorio in parte urbano e in parte extraurbano, particolare anche per quel che concerne la densità abitativa che cambia dalle zone sul mare a quelle collinari».
E non finisce qui. Entro luglio, assicurano da Poste italiane, anche il resto di Genova sarà raggiunta dal cambio di regime, mentre già dal prossimo mese la trasformazione del servizio di recapito toccherà già le zone di Sampierdarena, Cornigliano, Oregina, Lagaccio, Castelletto, Centro Storico, San Martino, Albaro, Nervi, Sturla, Quarto e Borgoratti. Allargando lo sguardo a tutta la Liguria, l’onda lunga toccherà città e provincia di Imperia e La Spezia entro il 2018, mentre Savona entrerà a far parte del nuovo sistema nel 2019.

I sindacati: addetti “tagliati”

L’operazione, tagli compresi, è frutto di un accordo sindacale nazionale mal digerito ma accolto come male minore. Per Claudio Donatini, segretario di categoria per la Cisl (il sindacato maggioritario in poste) il rischio è il caos: «Ci saranno 160 portalettere in meno addetti alle consegne in cassetta, mentre altri 160 saranno spostati sul nuovo turno pomeridiano per raccomandate e pacchi: in queste condizioni, con 320 colleghi in meno al mattino, non c’è alcuna certezza di completare il turno di lavoro ordinario».
Preoccupazioni arrivano anche dai consumatori. «Già oggi riceviamo segnalazioni di bollette arrivate in ritardo, causa di more e sovrattasse dice Stefano Salvetti di Adiconsum siamo solidali per i problemi occupazionali, ma il problema sarà garantire la funzionalità del sistema».

(IL SECOLO XIX pag. 17 · 19-04-2018)