Secondo la Filt Cgil, il corriere di Poste Italiane avrebbe avviato le prime procedure di licenziamento per lo sciopero in corso. Intanto migliora la ricezione delle spedizioni. Codacons assisterà i destinatari per causa sui danni.
Il 4 settembre 2017, la segretaria nazionale della Filt Cgil, Giulia Guida, ha detto al ministro del Lavoro Giuliano Poletti che al sindacato “risultano avviate procedure di licenziamento in tutta Italia” alla SDA Express Courier, aggiungendo che “dalla Lombardia al Lazio circa tre quarti dei settemila addetti degli appalti rischiano di essere espulsi dal ciclo produttivo”. La scorsa settimana, i tre sindacati confederali hanno chiesto un incontro ai ministeri dell’Interno, dello Sviluppo Economico e del Lavoro per “affrontare l’emergenza e trovare le soluzioni necessarie alle problematiche sociali, occupazionali, di ordine pubblico, di sostegno al reddito e di continuità operativa”.
Sul versante operativo, il bollettino emesso il 5 settembre dalla SDA mostra un lieve miglioramento nelle condizioni di ritiro delle spedizioni: “dalla giornata odierna verranno accettati ritiri di spedizioni composte da più colli. I limiti per singolo collo sono peso massimo 30 kg e dimensioni massime 150 cm (lato più lungo 100 cm). I colli dovranno avere forme regolari; non sono ammesse spedizioni contenenti liquidi, piante, espositori, tubi, pneumatici e quanto non gestibile dagli impianti di smistamento automatizzati. Non sarà ancora possibile ritirare i pallet mono destino. Non sono previste restrizioni per le spedizioni in partenza dalla Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia e destinate in una delle medesime Regioni”. La società precisa che lo hub di Milano Carpiano è ancora fermo e che le relative spedizioni sono gestite dalla filiale di Buccinasco.
Sullo sciopero proclamato dal sindacato di base Si Cobas interviene anche l’associazione dei consumatori Codacons, che il 4 ottobre ha presentato un esposto alle Procure di Milano e Roma per interruzione di pubblico servizio. “Migliaia e migliaia di utenti sono stati coinvolti nelle agitazioni indette dai lavoratori, non ricevendo pacchi loro destinati o non riuscendo ad effettuare spedizioni”, spiega l’associazione. “Le conseguenze per la collettività sono enormi, perché parte della merce bloccata negli stabilimenti è costituita da materiale deperibile, che andrà distrutto e non potrà più essere consegnato”. Il Codacons fornirà anche assistenza legale agli utenti che hanno subito un danno come la perdita del proprio pacco o il deperimento della merce non spedita entro i tempi previsti.