Servizi Postali: ora mancano gli addetti alle lavorazioni interne

17 marzo 2015

Ancora una volta questa O. S. denuncia le gravi problematiche che affliggono i Servizi Postali entrati ormai in un vortice di assoluto caos tanto da determinarsi gravi inefficienze in ottica del mantenimento della qualità e forti disagi per i lavoratori.
Il massiccio ricorso alle risorse CTD, non in coerenza ai vigenti accordi, in assenza di adeguata formazione e letteralmente “catapultate” sulle zone di recapito, sta avendo solo l’inutile e controproducente senso di non sguarnire numericamente gli organici dei Centri ma, di fatto, in queste condizioni, rappresentano solo incauto spreco di danaro considerati i risultati. E questo lo si era previsto sin dall’inizio del progetto aziendale a fronte dell’incremento di nuove zone di recapito nella provincia di Catania.

Ma, in questa occasione, si vuole soprattutto sottolineare la mancata attenzione dell’azienda sul tema degli addetti ai servizi interni, trattato con superficialità e disimpegno quando invece, all’interno dei CD, tali figure rappresentano indubbiamente il cuore pulsante utile ad assicurare il corretto andamento delle attività.

In premessa, diciamo subito, che secondo il progetto 8/20 ancora in vigore, non ha mai funzionato, sin dal primo giorno di attuazione, il cd. Referente d’Area ovvero in nessun PDD, ove la figura è prevista il ptl, incaricato sulla carta, svolge di fatto servizi interni. Questo perché, evidentemente, non risulta possibile dimezzare il punteggio delle zone e consentire la doppia attività di ptl e interno. In queste penalizzate realtà spesso, a fungere da addetto e di tappabuchi, è il caposquadra snaturato pertanto nel ruolo e nelle mansioni ed oltretutto costretto a tralasciare le sue naturali attività di competenza.

Nei Centri ove invece è prevista l’applicazione di addetti questi ultimi risultano insufficienti a soddisfare le esigenze della giornata, tanto da rallentarsi in maniera a volte esasperata le operazioni preliminari alle uscite, che vengono effettuate con forti ritardi rispetto agli orari previsti.

Tagliare o ridurre fortemente le risorse interne significa comprimere gravemente i tempi da dedicare al recapito, con le conseguenti ricadute in termini di qualità e di quantità degli oggetti consegnati. In molti casi (uno degli esempi più eclatanti è il CPD La Rena) il ritardo delle lavorazioni interne raggiunge livelli disarmanti con la conseguenza di costringere alla inoperosa e costosa permanenza, presso i locali del Centro, la maggioranza dei portalettere.

Ma non solo. A risentirne è anche il clima che si instaura tra i lavoratori. In tali condizioni di emergenza quotidiana, infatti, sovente si genera una sorta di conflittualità tra ptl e i pochi addetti all’interno, tanto che questi ultimi sono costretti ad operare in condizioni di poca serenità, esposti ai rischi di carattere amministrativo e anche patrimoniale connessi alle attività.

Basterebbe visitare un qualunque Centro della provincia di Catania nelle prime ore di lavoro per rendersi conto come l’Azienda lascia in condizione di totale abbandono i servizi e di come, in maniera scientifica e consapevole, espone i propri dipendenti a fronteggiare di persona, senza un minimo di prospetto organizzativo e di sufficiente impiego di risorse, tutte le difficoltà derivanti mostrando invece estrema attenzione al momento di chiedere il conto, alla fine, rispetto alla produttività e alla qualità dei servizi espletati.

Intanto non arrivano ancora segnali positivi in merito alla paventata apertura del servizio di consegna delle raccomandate inesitate presso lo sportello dedicato. I lavori strutturali, a quanto pare, all’interno dell’edificio postale di Via Etnea, sono stati ultimati, ma ancora si perde del tempo prezioso per implementare il servizio che, quanto meno, sgraverebbe qualche Centro dell’incombenza di cui trattasi.

In definitiva, Servi Postali a Catania sempre più allo sbando ed in assenza di un coerente e stabile assetto organizzativo, al momento utile solo ad appesantire maggiormente i costi e ad alimentare caos e disagi tra i lavoratori e inefficienze al servizio.

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