PCL, attività interne e competenze dei ruoli Staff e Middle Management

Ancora una volta preme occuparci di questioni che riguardano, principalmente, l’ambito PCL e nello specifico le notorie difficoltà che, nel quotidiano, vengono affrontate dalle risorse di Staff che presidiano le strutture nel territorio di competenza (CD e CS)e , in particolare, dal personale che l’azienda denomina “middle management”.

E’ indubbio come risultino “centrali” e determinanti, ai fini della preparazione e della finalizzazione del prodotto, le attività che costoro svolgono e come risulti essenziale il patrimonio di conoscenze e di competenze che tale categoria offre ai fini del buon andamento dei servizi. Conoscenze queste, per lo più, acquisite nel tempo e grazie all’esperienza maturata, invero poco sostenute dall’azienda.

Alla luce anche delle numerose riorganizzazioni del settore, più e meno recenti, il forte impegno profuso delle risorse di Staff, ha consentito che si realizzassero quegli obiettivi che l’azienda aveva, sino a quel momento, solo teorizzato e nonostante emergessero, nelle fasi di implementazione, talune difficoltà nel disegno dei progetti stessi, gli scopi auspicati sono state comunque raggiunti.

L’ultimo intervento organizzativo del Settore, che ha vissuto i periodi di sperimentazione proprio in questo territorio , come è noto, ha privato i CD degli Addetti alle Lavorazioni Interne, arretrando presso il CS di riferimento (cd. nodo logistico) le fasi preliminari del Recapito. Tali attività, in teoria efficaci, hanno tuttavia creato, nella pratica, diversi “buchi” organizzativi ed operativi, finendo per determinare, nei Centri coinvolti, continui stati di emergenza.

Aver considerato le “Lavorazioni Interne” solamente come operazioni preliminari al Recapito è la causa delle continue criticità che si evidenziano nei CD, mentre invece insistono una moltitudine di attività e di inderogabili procedure, connesse alle diverse specifiche del prodotto, che non sono affatto “residuali” come l’azienda le ha volute definire.

In tali complicati contesti, spesso esasperati dalle esigenze legate ai tempi, a farne le spese sono principalmente le risorse di Staff che nelle more, quotidianamente, si trovano costretti a svolgere lavorazioni non pertinenti del ruolo che risulta così fortemente svilito e svalutato nel rispetto delle necessità.

Ed è così che diverse mansioni, non contenute nei rispettivi profili professionali, sono svolte regolarmente e quotidianamente dalle risorse di ruolo superiore. Presso il CS dal carico/scarico del prodotto alla movimentazione dello stesso; presso i CD dallo stesso carico e scarico del prodotto dai mezzi alla distribuzione verso i PTL, dalla lavorazione del prodotto disguidato e rilasciato, alla lavorazione del macero e via continuando.

Le delicate procedure riguardo il prodotto pregiato (assicurate, patenti, contrassegni, ecc.) sono affidate alle LM e LB ma il più delle volte su queste articolazioni viene applicato, giocoforza, personale CTD senza adeguata formazione. Anche in questi casi sarà lo Staff a farsene carico, trascurando le attività proprie.

Di fatto si realizza un indotto processo di “demansionamento” dei livelli professionali, un processo che va radicandosi in maniera quasi inosservata, che per di più mortifica il riconoscimento gerarchico di figure indispensabili per il corretto andamento organizzativo delle strutture di riferimento.

Se finora, le risorse di cui trattasi, si sono fatte carico del “fisiologico” momento di cambiamento sentono adesso la necessità di “rientrare” nelle prerogative dei rispettivi ruoli, secondo le regole e secondo gli Accordi e, soprattutto, vista una condizione complessiva mutevole ed instabile, chiedono di capire e di conoscere le attività di propria pertinenza, cosa che ad oggi l’azienda pare volere offuscare.

Come è noto, le funzioni preposte, periodicamente, svolgono i legittimi controlli e non di rado, nel corso degli stessi, sono emerse lacune ed incoerenze, figlie certamente di una approssimato schema organizzativo e di una mancata puntuale indicazione, da parte aziendale, dei compiti a cui devono rispondere i ruoli di Responsabile e di Staff (Capi Reparto, Capi Turno, MQ, CSQ).

Per quanto sopra, pertanto, risulta in primis indispensabile il recupero delle regole condivise in coerenza ai ruoli di appartenenza altresì, per ricondurre le attività svolte alle oggettive responsabilità di ognuno, chiediamo che l’azienda si attivi per il rilascio di una documentale istruzione operativa secondo il “mestiere” e i compiti conseguenti che vengono richiesti.

Permane la preoccupazione circa la effettuazione di quelle attività “interne” che ancora persistono nei CD. A tal fine riteniamo occorrenti urgenti soluzioni, al fine di rasserenare il “clima” all’interno delle strutture, dare stabilità e fluidità ai processi di lavorazione attribuendole a risorse professionalizzate e di ruolo appropriato ed assicurando in tal modo la qualità dei servizi che la clientela si attende.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Chiara Carlotta Grasso)

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