PCL: criticità organizzativa e mancanza di strumenti e risorse

Questa O.S ritorna ancora una volta sulle diverse problematiche connesse al nuovo modello che sta interessando il Recapito, riscontrando le numerose questioni ampiamente e dettagliatamente già esposte nella nota del 7 novembre scorso.

In premessa preme segnalare il perdurare delle condizioni di forte criticità del servizio in tutti i CD della provincia di Catania , ove si segnala una carenza di portalettere titolari di circa 90 risorse circa.

Ciò detto, dai cinque mesi trascorsi dall’inizio del nuovo progetto ci si ritrova ancora ad evidenziare il perdurare dello “scollamento” tra il CS (accentrante) e i CD di riferimento, problematica questa che incide negativamente sulle fasi di lavorazioni, sia nel merito delle tempistiche che della qualità stessa delle procedure.

In particolare si rileva quanto segue:
– importanti ritardi nell’alimentazione dei centri che ovviamente si ripercuote su tutte le attività cd. residuali e sull’orario di uscita in gita;.
– si ripete spesso che all’interno del dispaccio affidato al portalettere è assente il mod. 28 aut o la lista, o peggio ancora uno o più oggetti a firma non regolarizzati. In tali evenienze che non si ritengono corrette le procedure conseguenti che non garantiscono circa possibili e gravi addebiti di responsabilità al lavoratore;
– lo stesso dicasi, in tema di responsabilità, la delicata tematica delicata degli oggetti in contrassegno il cui processo di lavorazione non mette al riparo il portalettere;
– enormi quantità di oggetti in disguido che, per il mancato aggiornamento delle liste, costringe le risorse coinvolte ad un continuo e dispendioso lavoro di riprotezione;

Non sfugge, che le cause che stanno determinando lo stato di cui sopra, sono determinate da una incerta organizzazione di tutta la filiera, ovvia conseguenza anche della carenza di una puntuale formazione delle figure coinvolte. Il più delle volte, purtroppo, nella rincorsa del risultato, si ricorre ad improvvisate soluzioni di fortuna che spesso superano le regole imposte dagli Accordi vigenti in materia.

Altresì, in tale caotico contesto, risultano penalizzate e male articolate tutte le funzioni che nella norma devono essere effettuate dal Responsabile del CD e dagli stessi MQ e CSQ, a loro volta costretti a trascurare le attività di pertinenza esponendosi gioco forza agli interventi ed ai provvedimenti di tipo disciplinare che l’azienda con immutata puntualità continua a formulare.

Ritiene l’azienda che andare avanti in queste condizioni giovi al servizio e alla qualità dello stesso? Per quanto tempo ancora i lavoratori devono subire le inefficienze aziendali che sistematicamente vanno a ricadere su questi ultimi minandone la serenità?

Per quanto espresso la scrivente sollecita l’azienda ad attivarsi nell’immediato, a cominciare dall’applicazione di tutto quanto è contenuto negli Accordi che, viste le condizioni, soprattutto in tema di risorse al netto applicate, di copertura delle zone, di formazione degli addetti e dei corretti processi di lavorazione risulta assolutamente disatteso.

Si rimarrà estremamente vigile rispetto a quanto, ancora una volta, segnalato e si riserva le azioni che saranno ritenute più opportune qualora permangano le condizioni sopra esposte.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Chiara Carlotta Grasso)


Scarica pdf