Carenza di personale senza fine, emergenza in molti uffici postali

La scrivente O.S., come già esposto in precedenza, accoglie finalmente il risultato positivo, in ambito delle Politiche Attive, delle trasformazioni da part-time in full-time, ottenuto in seguito ad innumerevoli denunce e battaglie. Tuttavia, si reputa adesso opportunità un’analisi tecnica più approfondita nel merito delle applicazioni delle risorse.

Per quanto riguarda le conversioni risulta che non tute le risorse coinvolte hanno accettato la trasformazione del proprio contratto ma la gran parte che lo ha fatto, accettando la nuova sede di lavoro, procuerà gravi ricadute sugli Uffici di origine che, seppure in regime di precariato, si reggevano a malapena in piedi.

In termini più chiari, molti degli uffici postali nei quali i lavoratori part-time da anni prestavano servizio, piomberanno in una situazione di forte carenza di personale a causa della trasformazione con contestuale trasferimento presso altra sede delle risorse ivi applicate, naturalmente in assenza di necessario reintegro.

A questa situazione già complicata, si aggiungono anche le continue “uscite” per pensionamento, che vanno a delineare un quadro che si rivela paradossalmente ancora più critico del precedente. Tra l’altro, alcuni uffici già individuati dall’Azienda come carenti e pronti ad accogliere i “nuovi” lavoratori, risultano non essere stati scelti in fase di procedura, rimanendo in un vero e proprio “limbo” in attesa di un supporto che forse non arriverà mai.

Concretamente, l’Azienda in seguito alla comunicazione sulle Politiche attive aveva stabilito 8 trasferimenti di operatori di sportello dalla mobilità regionale verso Catania, 17 operatori di sportello da altre regioni verso Catania; 49 trasformazioni in full-time.

Di queste risorse teoricamente in ingresso, ad oggi, tolte le conversioni parzialmente effettuate, non risultano pervenuti altri lavoratori dalle mobilità regionale e nazionale anzi, a quanto pare, alcune risorse OSP usciranno dalla provincia di Catania verso le sedi richieste.

Quindi, come si evince dalle numeriche, risulta evidente il grande disequilibrio tra la forza lavoro prevista dall’azienda e quella effettiva che si andrà a concretizzare, con il risultato che emergeranno grandissime difficoltà anche a solo mantenere aperti gli uffici. Tra l’altro, le siffatte condizioni, non fanno altro che alimentare dubbi e incertezze in categoria come dimostrato dai rinvii nei trasferimenti in ambito provinciale.

È indispensabile pertanto ridefinire l’intero quadro che non può passare dal reperimento delle risorse necessarie e da una conseguente chiarezza e linearità di indirizzo.

La condizione testé esposta ritrae una realtà che molto presto diverrà grave e insostenibile se non si porranno gli opportuni rimedi rispetto ad una problematica che sembra non avere mai fine.

Catania, lì 30/08/2022

Il Segretario Territoriale
Slp Cisl Catania
Chiara Carlotta Grasso