Territorio del Calatino: recapito nel caos!

Caltagirone, Ramacca, Scordia, Palagonia, Vizzini, Grammichele, Mineo, Mirabella I., S. Cono, Castel di Judica, S.M. Ganzaria, Mazzarrone, Licodia E., Militello, Raddusa.

Ecco l’elenco dei comuni dove l’azienda, in tema di recapito, disattende gravemente gli Accordi siglati e gli impegni assunti e dove il prodotto postale viene consegnato a “singhiozzo” gravando, sui lavoratori, condizioni operative e organizzative di assoluta insostenibilità.

Malgrado le nostre continue sollecitazioni e le note ufficiali, più e meno recenti, l’azienda continua a perseguire uno “strano disegno” finalizzato, evidentemente, ad abbandonare ed a penalizzare, gradualmente ma inesorabilmente, quei comuni dalla consegna della corrispondenza. Chi ne paga le conseguenze maggiori sono i lavoratori che operano in quel bacino. Questi ultimi sono costretti a barcamenarsi quotidianamente alla meno peggio, improvvisando modalità operative e persino gestionali (che non spettano loro), nel totale menefreghismo dei “veri” dirigenti responsabili, ovvero di coloro che, al contrario, sono stipendiati proprio per fare questo!

Ultimamente sono state anche “cancellate”, senza plausibile motivazione se non in virtù di un taglio di costi, alcune risorse di staff e di organizzazione dichiarati in eccedenza (?) ma che tenevano in piedi, seppur tra mille difficoltà, importanti Centri come Vizzini e Ramacca, mentre di fatto, in maniera più diffusa, ai numerosi esodi del personale (in maggioranza portalettere) non sono state mai corrisposte le risorse in sostituzione.

Dispiace doverlo affermare ma è evidente che, in azienda, si sconosce persino la complessità geografica e morfologica di quel territorio!

Le uniche attività “degne di nota” di cui si fa carico la dirigenza (regionale e territoriale) sono costituite dalle inutili azioni di “pressing” a carico dei pochi lavoratori rimasti in prima linea, sui quali possibilmente si faranno gravare le possibili responsabilità di ciò che accade, secondo l’ormai noto meccanismo di scaricabarile che ha già prodotto, in alcuni casi, le prime vittime.

Mai in passato si era arrivati a tanto!

I servizi per funzionare ed i lavoratori per operare nelle regole necessitano di strumenti: uomini e mezzi e non le inutili spinte motivazionali “a costo zero” che servono più a deprimere che a incentivare gli addetti, ridotti ormai allo stremo delle forze e svuotati di ogni energia utile a mantenere in vita un servizio per cui l’azienda, in talune aree, ha tirato i remi in barca, decidendo di accompagnarlo verso un inarrestabile declino.

Per le problematiche testé esposte daremo opportuna informazione agli organi di stampa e social media.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)


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