Aumentano ancora i morti e i feriti, quando il lavoro si tinge di sangue

LA STRAGE - I dati dell'Inali per i primi sette mesi del 2017: +5,6% per i decessi (quasi 3 al giorno), aumento dell'1,3% per gli infortuni

Il 2017 si sta sempre più confermando un anno nefasto per la sicurezza dei lavoratori. Nei primi sette mesi, infatti, sono aumentate sia le morti sia le denunce di infortunio inviate all’Inail. Gli incidenti fatali sono stati in totale 591, ovvero 29 in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (più 5,2%). IN GENERALE,gli infortuni segnalati sono stati 380.236: la crescita rispetto al medesimo lasso temporale dell’anno precedente è di 4.750 in valori assoluti e dell’1,3% in termini percentuali. Questo tasso è dato dalla somma del più 1,4% registrato tra le donne e il più 1,2% degli uomini. Confrontando luglio 2017 con luglio 2016, si contano tre morti in più. La maggior parte di questi episodi sono avvenuti nelle regioni del Nord, dove infatti ci sono più industrie. In Lombardia si registrano 15 decessi in più, in Liguria 10, in Friuli Venezia Giulia 9 e in Piemonte 8. Nell’Italia meridionale, il dato Lombardo è eguagliato in Sicilia e in Abruzzo. In quest’ultima Regione, però, la statistica risente delle due tragedie avvenute a gennaio, quando una valanga ha travolto un albergo di Rigopiano e un elicottero dei soccorsi è caduto tra le montagne. Questi due episodi hanno un’importante influenza anche sull’intero dato nazionale: nel primo mese del 2017, infatti, all’incremento di 30 unità registrato nelle morti sul lavoro in Italia, i drammatici eventi abruzzesi hanno contribuito per più della metà. Quasi tutti i decessi si concentrano nei settori dell’industria e dei servizi: ben 497, in crescita de110,4%. Sono diminuiti invece del 5% nell’agricoltura. Per quanto riguarda gli infortuni, l’aumento si è riversato quasi tutto al Nord, con 5.800 casi in più che interessano soprattutto Lombardia ed Emilia Romagna, mentre segnala una riduzione al Sud e sulle Isole. Bisogna fare alcune precisazioni su questi numeri. Innanzitutto, si tratta come detto di denunce, sulle quali l’Inail aprirà l’istruttoria per verificare se ci sono i presupposti per trasformarle in casi accertati. Inoltre, bisogna ricordare che sono conteggiati come infortuni o morti sul lavoro anche gli incidenti stradali avvenuti nel tragitto tra casa e ufficio o tra casa e fabbrica. INFINE VA RICORDATO che nei primi sei mesi del 2016 gli occupati si sono aggirati tra i 22,6 milioni e i 22,8 milioni, mentre nello stesso periodo de12017 sono passati da 22,86 a quasi 23 milioni. Sembra quindi che come spesso fanno notare i sindacati al modesto miglioramento dei tassi di occupazione non si accompagna un progresso nella sicurezza nelle industrie, nei cantieri e sulla strada. (IL FATTO QUOTIDIANO pag. 18, 30-08-2017)