Uffici Postali a Catania: caos gestionale e qualcuno tenta di cambiare le regole!

26 marzo 2015

Questa O.S. evidenzia, ancora una volta, il grave stato di disagio in cui versano gli Uffici Postali della provincia di Catania sia in ambito di Filiale Uno che di Filiale Due, dovuto principalmente alla insufficienza delle risorse applicate, evidenziandosi ormai una condizione non più sostenibile rispetto alle esigenze che le attività giornaliere richiedono. Da diverso tempo questa O.S., attraverso interventi anche non formali, sollecita l’azienda alla ricerca di soluzioni ma, allo stato, su questo versante, non si muove foglia anzi, le risposte, sono sempre quelle in cui si ribadisce che il personale applicato, rispetto ai budget, risulta addirittura in esubero.
Si dovrebbe allora spiegare il motivo per cui, negli Uffici Postali, si vive in eterna emergenza come dimostrano le continue disposizioni di distacco da un ufficio all’altro e da un comune all’altro, procurando un clima di incertezza e caos con ripercussioni, a volte anche gravi, che pesano sui lavoratori e sulle famiglie dei lavoratori.
Ma, detto ciò in premessa, ad aggravare la già compromessa condizione generalizzata e diffusa, è il “contributo” che viene fornito da colui che è preposto, nelle comode poltrone delle Filiali, a dare sussidio e sostegno alle miriadi di difficoltà che affliggono gli UP. E’ il caso della Filiale di Catania Uno dove, sotto questo aspetto, la figura del responsabile della gestione operativa costituisce un vero e proprio “muro di gomma” rispetto alle problematiche che quotidianamente gli vengono poste dagli Uffici e che regolarmente ritornano irrisolti, abbandonando gli interlocutori di turno ad una sorta di logorante “autogestione”.
Gli UP della Filiale Catania Uno sono ormai, da tempo, costretti a vivere di espedienti, spesso fuori dalle regole, che espongono a pesanti responsabilità personali tutti coloro che quotidianamente affrontano la sempre più dura realtà del front end.
Il telefono di chi detiene la responsabilità della gestione operativa degli UP di questa Filiale non risponde più da tempo ai “soliti” appelli di aiuto dei DUP che tra l’altro si sono anche stancati di ricevere la solita arrogante e perentoria replica: “vai tu allo sportello”. Forse costui, in sede locale, vuole arrogarsi la facoltà di cambiare le regole? Si sarà forse persuaso attraverso facili scorciatoie, a parole, di superare le normative contrattuali vigenti che anche la “sua” azienda ha condiviso? Vuole forse, in un impeto di incontrollata grandezza, costituire esempio per tutti gli altri suoi pari, introducendo nuovi metodi e nuove misure organizzative e gestionali, risolvendo in un sol colpo tutte le urgenze? Facile dietro una scrivania, blindato e al riparo dalle responsabilità che in ogni momento incombono su coloro che affrontano le esigenze della clientela.
Corre voce di una proposta che vorrebbe stravolgere gli organici (ammesso che esistano) degli Uffici sulla base dei flussi di traffico, una sorta di “flessibilità di applicazioni” rispetto al numero di operazioni effettuate. Come dire mettere mano ad una movimentazione di personale , e quindi di trasferimenti obbligati, da una parte all’altra degli UP e da un comune all’altro, seguendo (o meglio “inseguendo” ) da qui in futuro una teorica curva di flussi.
E’ già accaduto che durante la stessa giornata qualche risorsa è stata “temporaneamente” distaccata da un ufficio verso un altro per poi, nella stessa giornata, fatta rientrare alla base perché nel frattempo i “flussi” erano variati.
Ecco, se mancava qualcuno che alimentasse confusione e incertezza l’azienda lo ha trovato e nessuno sinceramente ne sentiva il bisogno, per giunta con trovate in palese spregio delle regole.
Certamente si condivide la copertura delle carenze che da tempo si denunciano, ma non a costo di crearne altre come una sorta di coperta corta, compromettendo anche il clima degli Uffici stessi, messi in tal modo l’uno contro l’altro.
E allora, se questa è la soluzione, ci si chiede quale indirizzo ha adottato l’azienda, solo qualche mese addietro, nella gestione delle nuove risorse assunte (trasformazione contratti part time), sbagliando evidentemente le rispettive assegnazioni senza guardare agli effettivi fabbisogni.
La soluzione va cercata e trovata a monte e l’azienda non può ancora rimanere sorda alle continue richieste di forze che quotidianamente giungono dagli UP, ricorrere a improvvisati stratagemmi (e non strategie), ignorando le sempre più crescenti difficoltà del territorio, in un contesto di estrema precarietà.
In categoria è forte invece il bisogno di serenità, si percepisce la necessità che venga riportato alla normalità un clima sempre più insostenibile che danneggia pesantemente anche l’azienda stessa, mentre al contrario si fa di tutto per alimentare una sorta di caos complessivo che nuoce ai servizi, alla qualità degli stessi e soprattutto alla categoria che, come sempre, paga il conto delle inefficienze altrui.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)

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