CMP: si lavora in condizioni disumane e da sottosviluppo. L’azienda stringe accordi commerciali sulla pelle dei lavoratori

La scrivente, raccogliendo l’estremo disagio dei lavoratori applicati, è costretta a denunciare le non più sostenibili condizioni operative di tutto il personale del CMP in particolare, come in questo caso, dei lavoratori applicati nel Reparti di Ricevimento e Invio e di Posta Registrata. Si vuole ricordare che la stessa problematica è già stata sollevata con nota del 12 marzo u.s. sempre firma di questa O.S., rimasta comunque irrisolta.

In più occasioni, questa O.S., ha avuto modo di esprimere giusta soddisfazione per l’acquisizione, da parte dell’azienda, di commesse nel mercato dell’E-commerce (vedi Amazon) che, nel tempo, si sono rafforzate, consolidate ed ampliate forse oltre le aspettative. A nessuno è sfuggito che non poteva non cogliersi l’opportunità di nuovo lavoro dal business della distribuzione del prodotto Pacco, specie in considerazione del notorio decremento naturale della tradizionale corrispondenza cartacea.

Dai nuovi accordi commerciali, in categoria, ci si aspettava finalmente una svolta decisa, finalizzata a rafforzare taluni settori strategici, a cominciare ovviamente dalla Logistica, sia dal punto di vista organizzativo che in termini di nuove e maggiori risorse da impiegare.

Niente di tutto ciò.

Al CMP di Catania, praticamente nulla è mutato: nessun incremento di organico, nessun ulteriore supporto che sia di natura tecnologica e strumentale, nessuna pianificazione “certa” di carattere organizzativo.

In atto, che arrivino 100, 1000, 10000 pacchi al giorno la forza lavoro è sempre la stessa, i supporti tecnici (o tecnologici) sono inesistenti, si improvvisa di volta in volta sul numero di risorse da applicare su determinate attività, non si assicura la qualità, non si tutela la sicurezza sul luogo di lavoro.

Non si possono garantire gli elevati standard di consegna al committente facendo gravare tutto sulla pelle dei lavoratori, ai quali non si possono più chiedere insostenibili performance ogni giorno!

Il Reparto di Ricevimento e Invio è diventato un vero e proprio “girone infernale” dove i lavoratori sono chiamati a “espiare” non si sa quali colpe ! La vita di questi lavoratori è ormai scandita da turni di servizio massacranti con le notti trascorse per intero al carico e allo scarico, senza soluzioni di continuità, di Pacchi e Sacchi di qualunque dimensione e qualunque peso, spesse volte oltre il limite consentito anche dalle leggi. Il tutto a ritmi incessanti e forsennati, sotto la sollecitazione del “doverlo fare a tutti i costi” entro determinate tempistiche. Una vera e propria attività di “facchinaggio” che spacca in due la schiena e che mortifica ogni forma di buon senso, svolta per intero in “manuale” senza l’aiuto di un minimo di strumentazione meccanica o tecnologica che sia, in condizioni inverosimili nel terzo millennio!

Spazi di lavorazione sempre più ristretti, resi invivibili dagli enormi volumi di prodotto; persone costrette a “saltellare” o calpestare i sacchi per spostarsi da un posto all’altro del luogo di lavoro; infortuni e malattie sempre dietro l’angolo. Altro che modernizzazione. L’unico strumento più “avanzato” in dotazione è costituito da qualche esemplare di palmare di vecchia generazione che spesso si impalla e costringe l’operatore a rifare daccapo il lavoro!

Dette condizioni, da definire di “sottosviluppo” , sono ormai assolutamente insostenibili e contrari ad ogni principio finalizzato ad assicurare la qualità del lavoro e che feriscono nel profondo la dignità di ciascun lavoratore.

Spiace, anche se non sorprende, l’indifferenza aziendale rispetto alla segnalazione che questa O.S. aveva già fatto (12/03/19) riguardo alla medesima problematica, sottovalutando proditoriamente la delicata questione a riprova, qualora ce ne fosse il bisogno, dell’insolente disinteresse da parte di un’azienda attenta soprattutto a promuovere all’esterno un’immagine di se distorta, rispetto alle realtà lavorative che si vivono in talune strutture produttive.

La scrivente, in assenza di un tempestivo intervento aziendale in merito, atto soprattutto a “umanizzare” le condizioni lavorative della categoria, adeguando uomini e mezzi alle evidenti bisogne, vista anche la recidività della problematica espressa, si riserva il ricorso all’ASP di competenza oltre che alle normative richiamate dal D. lgs. 81/2008 in materia di sicurezza sul lavoro.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato


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