CPD Paternò: giacenze e caos organizzativo

Questa O.S. rileva il grave stato di disagio dei lavoratori applicati presso il CPD di Paternò, Centro sul quale gravano giacenze di ogni genere di prodotto e la cui responsabilità non è certo riconducibile ai lavoratori stessi.

Appare infatti, in maniera più che evidente, che le problematiche in essere siano principalmente dovute ad una profonda lacuna organizzativa che ha origine sin dalla implementazione del modello a giorni alterni con l’istituzione di zone di recapito, di numero certamente non coerente rispetto alle reali necessità.

Gli effetti di quella riorganizzazione (Accordo febbraio 2016), infatti hanno guardato esclusivamente ai ridimensionamenti, in maniera predeterminata e sconsiderata, senza tenere in conto il prodotto medio giornaliero da recapitare, la morfologia del territorio, le singole percorrenze, le giuste risorse ALI da applicare, e comunque quei corretti parametri che avrebbero indotto una diversa “configurazione” del Centro.

L’ultima “infelice” idea, tra l’altro, è stata quella di procedere, in maniera unilaterale e in assenza di condivisione con le parti sociali, all’accorpamento del CSD di Belpasso con il citato CPD, all’interno dei locali di quest’ultimo. Di quel CSD l’azienda ben conosceva le forti criticità esplicitate, oltre che dalla scrivente, anche da forti interventi della politica locale attraverso numerosi organi di stampa che, ancora oggi, non perde occasione per denunciare l’inefficienza e la scarsa qualità del servizio erogato (nel comune di Belpasso, oltre ad una corposa clientela privata, insiste un agglomerato industriale e commerciale di notevole entità).

La riprova dell’attuale insostenibile assetto organizzativo che si è voluto dare al Centro è che malgrado i sacrifici che i lavoratori quotidianamente fanno, l’erogazione di enormi quantità di ore di straordinario e di abbinamento, l’impiego di apprezzabili contigenti di risorse CTD, il prodotto non si riesce a smaltire nei tempi previsti (persino nei giorni festivi – 1 Maggio e 25 Aprile compresi – diversi portalettere sono stati chiamati a svolgere servizio).

Pertanto, alla luce di ciò, si ritiene non più rinviabile un nuovo e radicale intervento organizzativo, non escludendo anche un possibile incremento delle zone di recapito, che possa servire a ridare serenità ai lavoratori ed un sostanziale impulso alla qualità dei servizi. La scrivente rimarrà vigile rispetto alla qualità del lavoro degli addetti applicati presso il Centro in parola e, in assenza di un efficace e risolutivo intervento da parte aziendale, si riserva le azioni che saranno ritenute più opportune.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato


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