Recapito all’abbandono nel disinteresse dei vertici aziendali

Facendo seguito alla nota del 2 settembre u. s. in tema di problematiche connesse al servizio di recapito, riscontriamo, ancora una volta, l’assoluto disinteresse aziendale rispetto alle numerose questioni ampiamente e dettagliatamente già esposte nel documento di cui trattasi con l’aggravante, oggi, degli effetti derivanti dalla nuova commessa “Amazon” che ha messo definitivamente in ginocchio i Centri.
Cambiano i volumi di prodotto in arrivo, cambiano le esigenze qualitative del servizio ma NON CAMBIA L’IMPIANTO GESTIONALE ED ORGANIZZATIVO messo in atto dall’azienda.
I vertici regionali di PCL che, con grande enfasi, ci avevano presentato ai tavoli la “conquista” di nuove commesse, fiducioso preludio di una nuova stagione di impegno aziendale nel recapito e di rilancio dell’intero settore oggi, come temevamo, riemerge, come se nulla fosse accaduto, il consueto e superficiale “modus operandi” che da qualche tempo contraddistingue la Linea di riferimento ovvero, il DISIMPEGNO ASSOLUTO.
Come se costoro, presentando la commessa, avessero esaurito i loro compiti per poi passare il ”testimone” (per meglio dire la “gatta da pelare”) nelle mani di altri.
Organizzazione, logistica, risorse umane, strumenti, mezzi,sicurezza, lavoratori, luoghi di lavoro, Responsabili a tutti i livelli, portalettere, personale addetto ai servizi interni, insomma tutta la filiera operativa sul territorio è stata lasciata nel COMPLETO ABBANDONO.
Ci permettiamo di dire allora che, secondo noi, NON E’ COSI’ CHE FUNZIONA!
Il recapito non ha bisogno di burocrati passacarte bravi solo a fare spallucce a fronte dei problemi, perché di problemi da affrontare ve ne sono parecchi, ovviamente ammesso che esista la volontà di risolverli!
Rischiamo di risultare ripetitivi ma non possiamo sottacere sulle più rilevanti questioni che affliggono il territorio: dalle carenze strutturali di risorse portalettere (decine di zone prive di Titolare) al risicato numero di risorse addette alle lavorazioni interne (cuore pulsante dei Centri, mentre si insiste ancora sugli “incaricati d’area” nei centri riorganizzati); alla mancata copertura delle funzioni di staff dei Centri (da mesi è stata fatta una selezione per incarichi di MQ ma le nomine tardano inspiegabilmente); mentre non c’è ombra degli strumenti e dei mezzi che nella trattativa su “Amazon” l’azienda aveva assicurato e sottoscritto nell’accordo.
Inoltre, le risorse CTD in ingresso serviranno solo a bilanciare quelle in uscita a cui non sarà rinnovato il contratto; decine di risorse inidonee al recapito restano incomprensibilmente applicate presso il CMP (senza che ve ne sia necessità), mentre nei Centri non si riesce a distribuire nei tempi utili la corrispondenza ai portalettere; persistono le problematiche connesse agli spazi e quindi alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’erogazione di ore di straordinario nella giornata del sabato è divenuta una consuetudine in quasi tutti i Centri e già questo rappresenta la “prova provata” della inadeguatezza di risorse applicate nell’orario d’obbligo; molti lavoratori hanno già raggiunto, a due mesi dalla fine dell’anno,il tetto massimo consentito delle 250 ore di prestazioni aggiuntive, diventando così inutilizzabile in molti Centri lo strumento della flessibilità operativa.
I lavoratori sono da tempo allo stremo delle forze, fisiche e psichiche, mentre chi ha la responsabilità della gestione in PCL è attento solo ad evitarsi “noie e complicazioni” di ogni genere, al limite si occupa di caccia alle streghe.
Intanto ci si avvicina al periodo natalizio e la questione, già oggi fuori controllo, diventerà presto drammatica e non vorremmo che la “conquista” delle commesse assuma invece i contorni di una catastrofe, per il servizio, per la clientela, per il lavoro e soprattutto per i lavoratori.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato