Capisquadra dal recapito allo sportello: è caos nei CSD

Questa O.S. , ancora una volta, rileva i disagi e le difficoltà organizzative in ambito PCL e in particolare, in questo caso, nel servizio di Recapito.

In coerenza con i termini contenuti nell’ Accordo sulla nuova organizzazione del Recapito del 8/2/2018, nei giorni scorsi, l’azienda ha provveduto, attraverso opportuno Job Posting, a far transitare risorse da PCL verso MP, nello specifico per quanto ci riguarda, “sportellizzando” quattro risorse Caposquadra.

La inusuale celerità dell’”operazione”, per certi versi, se vogliamo, anche positiva ha di fatto messo in ginocchio i Centri ove queste risorse svolgevano le rispettive funzioni ovvero presso i CSD di Pedara, di Linguaglossa e di Ramacca (ben due).

Di fatto l’azienda, anticipando di oltre dieci mesi il futuro assetto di questi Centri, sta obbligando i lavoratori di questi ultimi a “tirare avanti” privi di una strategica, indispensabile e unica figura organizzativa.

Si è al limite del grottesco anche se la questione è estremamente seria!

Dai Responsabili dei CSD si continuano a pretendere gli obiettivi, la qualità, le tracciature, il rispetto delle tempistiche, il “cruscotto” e tutte quelle procedure e mansioni proprie di quelle figure già professionalizzate ma che adesso sono sparite…nel nulla!

Passi l’impellente necessità di nuove risorse OSP (ma come, non c’erano gli “esuberi” in MP?), ma è contro ogni ragionevole motivazione sguarnire così gravemente il recapito in quei Centri non ancora raggiunti dalla nuova organizzazione e che non lo saranno per ancora molti mesi. L’Accordo di cui trattasi, ci pare e non vorremmo sbagliare, prima ancora di “riqualificazione professionale e riequilibrio degli organici” tiene conto delle eventuali “eccedenze” che si dovessero determinare. Senza tema di smentite, quelle risorse, ad oggi, non sono affatto eccedenti!

In PCL, del resto, nulla più costituisce una sorpresa. Viene da chiedersi (ma è ovvio che no…!) se l’azienda si è mai accorta che, nella provincia di Catania, solamente i Centri della città sono stati “riorganizzati mentre nel resto del territorio si opera ancora con i CSD e con i PDD , con quest’ultimi spesso parecchio distanziati dal Centro “padre” e abbandonati, oggi più di ieri, a se stessi e al loro destino.

Ma di cosa ci si vuole meravigliare quando nei PDD, contrariamente alla regola, si applicano ancora gli addetti alle lavorazioni interne riconosciute ovviamente figure indispensabili utili a dare un minimo di organizzazione a questi Centri?

I volumi della corrispondenza e soprattutto dei pacchi continuano ad essere sostenuti, le lavorazioni preliminari non seguono affatto i tempi e le modalità sinora solo annunciate dall’Azienda, e l’inevitabile caos che ne deriva si riversa per intero sui lavoratori.

L’improvvisazione e il “fai da te” regnano sovrane in un contesto dove ormai “tutti fanno tutto”, dove si opera alla “giornata”, dove gli errori e i provvedimenti disciplinari sono sempre dietro l’angolo e dove i servizi sono a malapena sostenuti dal lavoro precario non professionalizzato (CTD) e dal lavoro straordinario (erogato a piene mani!).

I Capi ai livelli maggiori piuttosto che occuparsi di procurare i supporti necessari, si affannano ad organizzare inutili e pedanti “video conferenze” ed “incontri di gruppo” illudendosi di poter “spremere” con le solite e ripetitive “pressioni” i referenti sul territorio, spinte che a nulla servono se non a mortificare e ulteriormente demotivare i lavoratori.

Non si ricorda, in passato, in questo territorio, tanta superficialità e tanto caos per un’attività di primario interesse per l’azienda, eppure ricondotta verso un pericoloso declino che rischia di comprometterne irrimediabilmente il futuro, del servizio stesso e dei lavoratori applicati.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)


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