27 novembre 2014
Lo scorso 20 novembre si è conclusa la procedura relativa al conflitto di lavoro aperto dalla scrivente su temi di estremo interesse che stanno pregiudicando il regolare andamento dei servizi, il mantenimento della qualità e la serenità dei lavoratori, sia in ambito Mercato Privati che dei Servizi Postali.
In quella sede era lecito attendersi dall’azienda chiare risposte nel merito, a fronte delle evidenze che non solo stanno mettendo in ginocchio i servizi ma, soprattutto, coinvolgono le responsabilità dei lavoratori costretti a doversi destreggiare, giorno per giorno, tra una miriade di difficoltà provocate da un’azienda che smobilita e lancia segnali di completo abbandono.
Non solo non sono arrivate le risposte ma, tra l’incredulità generale, l’azienda ha pacificamente replicato che non emergono elementi preoccupanti in relazione alle problematiche sollevate, che tutto “fila liscio” e che tutto rientra nella normalità e che la tenuta degli standard qualitativi non appare in discussione.
Alla luce di tali dichiarazioni appare evidente la diversa visione della realtà che vede ferma la nostra posizione sulle irrisolte problematiche che, in sintesi, si ribadiscono come segue:
– in ambito MP, gravi disagi negli UP sia dal punto di vista operativo che commerciale che vede coinvolti i lavoratori di ogni ordine e ruolo, oltretutto quotidianamente esposti agli effetti contrattuali e di legge conseguenti alle proprie attività svolte in un contesto di generale inadempienza causato e persino indotto dall’azienda stessa;
– in ambito SP, con i lavoratori abbandonati a se stessi, qualità dei servizi in caduta libera, organici in continua flessione, utilizzo distorto delle risorse TD, centinaia di carenze strutturali gravanti sulle zone di recapito, improvvisazione organizzativa in assenza di un minimo di programmazione, insufficienza di risorse addette ai servizi interni, carenza degli strumenti indispensabili allo svolgimento dell’ordinaria attività a cominciare dagli automezzi e dai motomezzi.
Ancora, in generale, assenza di requisiti per la sicurezza e per l’incolumità delle persone sui posti di lavoro; inadeguatezza dei locali e delle infrastrutture; carenza di adeguati elementi formativi attuati solo allo scopo di estorcere una firma di “presa visione” costringendo all’assunzione di una indebita responsabilità i lavoratori; stravolgimento dell’orario di lavoro non più un diritto certo; improvvisi e immotivati cambi di mansioni; persecutorie e incontestabili azioni aziendali espresse attraverso puntuali provvedimenti disciplinari spesso di entità abnorme rispetto alle presunte responsabilità o negligenze.
Inoltre nessuna risposta da parte aziendale sul tema dei numerosi contratti part-time che, in qualche modo, suggerivano una parziale via d’uscita rispetto alle problematiche, confermandosi l’intendimento di mantenere nelle condizioni attuali di precariato e diseguaglianza sociale oltre 1200 lavoratori nella regione.
Perseverando tali condizioni, che l’azienda si ostina a negare e sulle quali saranno ancora improntati i futuri indirizzi gestionali e organizzativi,la CISL ritiene necessario e inderogabile un netto e rigoroso RITORNO ALLE REGOLE !
Chiudendo negativamente il conflitto, la scrivente annuncia un percorso di consultazione con i lavoratori attraverso la programmazione di assemblee che si terranno in ogni ambito e in tutta le regione a partire dal prossimo 1 dicembre, con riserva di attuare ulteriori forme di lotta che saranno condivise con la categoria.
Palermo, 27.11.2014
LA SEGRETERIA REGIONALE SLP CISL
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