Gravi criticità CPD Caltagirone: migliaia di oggetti J+1 non recapitati

La scrivente, nel sottolineare ancora una volta il grave stato in cui versa il servizio di Recapito nel territorio che si rappresenta rileva in particolare, con la presente, la preoccupante condizione del CPD di Caltagirone derivante, soprattutto, dalla mancata copertura delle zone di recapito e da insufficienti risorse ALI, a fronte dei rilevanti flussi giornalieri di prodotto.

In atto, sul Centro, gravano ben quattro risorse in lunga assenza (infortunio) oltre ad una risorsa già in esodo incentivato, sul totale complessivo di 13 zone universali, 3 LP e 2 LM. Le tre risorse CTD assegnate (di cui uno vicinissimo alla scadenza contrattuale) vengono applicate, all’occorrenza, anche nei Centri dipendenti del bacino (soprattutto al CSD di Vizzini, anch’esso in forte criticità). Inoltre il Centro risulta sguarnito di caposquadra in quanto quest’ultimo è applicato in altro CD a sua volta carente della figura (vedi nota SLP Sicilia del 11 novembre u.s.)

Lo stesso dicasi per quanto concerne gli addetti ai servizi interni che, viste le esigue forze, non riescono ad ultimare le procedure preliminari al recapito nei tempi previsti, ritardandosi in tal modo le uscite dei portalettere.

Ma se per l’azienda ciò rappresenta ormai la “normalità”, si ritiene un po’ meno “normale” che presso il Centro in parola, non si recapitano oltre 12.000 (dodicimila) oggetti in J+1 entro la tempistica contrattuale!

Passi che la commessa di cui trattasi costituisca una eccezionalità, ma non è ammissibile che un’azienda come Poste Italiane scelga di risarcire la clientela piuttosto che evitare qualsivoglia intervento organizzativo, seppure anch’esso di carattere eccezionale.

Inoltre, proprio in questa occasione, sono emerse con evidenza maggiore la risaputa inadeguatezza di ordine tecnico dei “Palmari”, causa di ulteriore impedimento rispetto alla celerità della lavorazione e rispetto alle procedure di “tracciamento” che il cliente paga.

In definitiva, alla comprovata fragilità del nuovo modello di recapito, nel caso del CPD di Caltagirone, si associa una mancata attenzione rispetto al corretto dimensionamento delle risorse con il risultato di abbandonare nell’assoluto disagio i lavoratori del Centro, indurre gli stessi agli inevitabili disservizi, annullare ogni elemento qualitativo dei servizi, perdere clientela,utili e quindi risorse economiche.

La scrivente pertanto, rispetto a quanto accade presso il CPD di Caltagirone, preannuncia ogni azione ritenuta opportuna non escludendo il coinvolgimento degli organi di stampa, a tutela dei servizi e dei lavoratori.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato


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