Uffici postali aperti nei piccoli comuni

Nei piccoli comuni non ci saranno chiusure e rimodulazioni orarie degli uffici postali «se non in condivisione con gli enti locali e in piena aderenza allo spirito della nuova legge sui piccoli comuni». Lo ha annunciato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in audizione dinanzi alle Commissioni riunite ambiente e trasporti della Camera dei deputati. «L’annuncio dell’ad inaugura una nuova fase nei rapporti tra i territori e l’azienda Poste Italiane», ha osservato il deputato Pd Enrico Borghi.

«Si tratta di un passaggio importante, perché le garanzie in tal senso fornite in sede parlamentare dal nuovo amministratore delegato e direttore generale aprono la porta a una nuova stagione, che lascia alle spalle un periodo fatto di incomprensioni, disservizi e disaffezione». «La nuova legge sui piccoli comuni ha già dato una importante prova di sé, con la garanzia fornita da Del Fante, che chiusure di uffici postali e riduzioni del servizio nei piccoli comuni non fanno più parte del Piano industriale trasmesso dall’azienda all’Agcom.

Ora bisogna mettere a terra tutte le altre potenzialità che la legge 158/2017 mette in cantiere: i servizi connessi con l’arrivo della banda larga e della infrastruttura tecnologico-informatica in tutto il Paese, le potenzialità del nuovo Piano nazionale della logistica, i possibili servizi di cittadinanza innovativi che possono essere erogati sfruttando la capillare presenza di Poste Italiane (12.822 uffici postali) in tutto il territorio nazionale, partendo dalle tesorerie comunali che oggi non fanno più parte del business delle banche e che sulla scorta della norma possono essere affidati all’azienda creando nuovi spazi di presenza della medesima sui territori.

(ITALIA OGGI pag. 33 · 15-11-2017)