CPD La Rena: sicurezza e vivibilità dei locali, a rischio i lavoratori

Ancora una volta la scrivente, dietro le giustificate recriminazioni dei lavoratori addetti alle lavorazioni interne del CPD di Catania La Rena, rileva i forti disagi che detta categoria è costretta a subire, circa la sicurezza e la corretta vivibilità dei luoghi di lavoro, oltre che dall’assenza delle tutele regolamentari atte a preservare le responsabilità personali e i rischi in cui è possibile incorrere durante l’attività lavorativa.

La problematica in essere è ormai largamente diffusa in tutti i CD del territorio, denotandosi un notorio disinteresse da parte dell’azienda nel merito di tutte le questioni regolate dalle normative di legge a tutela dei lavoratori.

Il “caso” del CPD di Catania La Rena ha però assunto una misura non più sostenibile, naturalmente aggravata dagli eccezionali flussi di traffico giornalieri. La maggiore delle problematiche è rappresentata dagli spazi estremamente ridotti della sezione T&T rispetto ai volumi del prodotto in ingresso, adesso incrementati per effetto della nuova commessa “AMAZON”.

Peraltro, oltre alle oggettive condizioni di invivibilità all’interno della sezione di fatto, non esistono neppure quelle sufficienti alla corretta lavorazione degli oggetti, vista la impossibilità di ripartire e movimentare pacchi, raccomandate e prodotto pregiato in genere con i giusti presupposti di attenzione e serenità.

In altri termini l’azienda, brutalmente e consapevolmente, ha abbandonato al loro destino i lavoratori addetti a questo servizio, addossando loro ogni sorta di responsabilità, di ordine anche penale e patrimoniale, derivante dai possibilissimi errori procedurali nelle lavorazioni o, peggio, dagli smarrimenti, dal mancato controllo o persino dall’assenza di adeguata protezione degli oggetti loro affidati.

Il flusso dei volumi è destinato, nei prossimi giorni, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, ad ulteriori incrementi, ma non si muove foglia!

Non sfuggirà che, secondo il recente accordo sulla nuova commessa “AMAZON”, l’azienda aveva assicurato, tra l’altro, la dotazione di nuovi arredi idonei allo stoccaggio e alla lavorazione dei pacchi. Nulla di tutto ciò, riconfermando quella “linea” di assoluto disimpegno nei confronti dell’intero settore PCL , come mai prima d’ora, completamente alla deriva!

Non è più tollerabile che, in maniera sempre più frequente, i lavoratori debbano sostare oltre l’orario d’obbligo per quadrare i bilanci; oppure costretti ad effettuare rischiose manovre o faticose movimentazioni manuali di prodotto non potendosi servire di strumenti meccanici che in quei locali non trovano posto. E non è tollerabile tutto ciò anche nell’interesse della qualità, della clientela e dello stesso committente.

In questa occasione tuttavia, l’azione della scrivente, è esclusivamente finalizzata alla tutela delle persone, soprattutto in termini di sicurezza e vivibilità dei luoghi di lavoro e pertanto questa O. S., in assenza di immediati interventi risolutivi in merito, si rivolgerà nei prossimi giorni agli organi sanitari esterni per competenza.

Il Segretario Territoriale
SLP – CISL CATANIA
(Salvo Di Grazia)
Originale firmato


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